“Buona sera. Sono Giorgia e volevo chiederle se una coppia devastata con dipendenza affettiva di lei e un disturbo narcisista di lui dopo 19 anni può essere recuperabile con una terapia anche se una in passato è fallita.
Se le difficoltà relazionali possono essere modificate in sane o resterà sempre un rapporto disfunzionale e malato.
Attualmente l’interesse a recuperare il rapporto è per i figli.
Le chiedo notizie per capire se ci sono le
condizioni di una terapia di coppia o c’è il rischio di protrarre nel tempo quello che non si è risolto in tanto tempo.“
Cordialmente G.S.
Risposta
La terapia di coppia è indicata in quei casi ove si riesce a individuare un appoggio in grado di recuperare la relazione.
La relazione può rivelarsi problematica sin dal suo inizio a causa delle tendenze reciproche a comportamenti di nervosismo di incapacità a tollerare gli errori dell’altro/a, soprattutto per la mancata conoscenza delle principali norme della comunicazione. Gli scoppi d’ira e l’irrequietezza dell’altro/a possono essere alla base di continui litigi. Per questo motivo il rapporto è contrassegnato da instabilità e continue separazioni e ricongiungimenti.
Rapporti così possono durare tutta la vita ma il più delle volte no. Così come i membri possono verificare il ricorso dopo la prima separazione a numerosi rapporti difficili e inconcludenti.
Il contributo dello psicologo in una coppia stabile, consiste di indicazioni ricavate dall’attitudine dei due sia a ricevere che a dare.
E’ necessario in particolare, misurare quanto ciascuno è in grado di accorgersi dell’importanza del suo ruolo e valorizzarlo. Ma anche dallo specifico interesse a mantenere la relazione. L’interesse riguarda la motivazione di ciascuno a rimanere in quelle condizioni spesso detestate ma a cui il terapeuta rimanda per cercare assieme una possibilità di cambiamento, ovvero, scoprire in sé le principali caratteristiche di interesse dell’altro.
Le problematiche sono spesso relazionali e migliorare la comunicazione è fondamentale
Si possono individuare percorsi terapeutici per raggiungere obiettivi concordati e del cui raggiungimento ci si deve fare garanti.
I percorsi terapeutici possono riguardare:
- l’insopportabilità di particolari elementi del contesto (l’abitazione, la vicinanza ai suoceri, ad esempio; il rapporto con i figli, la gestione della routine quotidiana, l’uso delle vacanze e delle spese domestiche, ecc);
- A che punto siamo con l’intimità. Valutare assieme cosa significa l’intimità e a che grado di intimità si trova il rapporto. Ad esempio la fiducia, la coerenza negli scambi affettivi reciproci, la particolare concordanza sessuale, l’affidabilità, la progettualità, la responsabilità).
- La comunicazione; quali sono i meccanismi comunicativi tra i coniugi e la gestione dell’ansia conseguente allo stress
- Non volere accettare il cambiamento e il ricorso costante al passato; le differenze nella visione del mondo che prima erano accettate e adesso no; il cambiamento nel fisico e nelle sembianze; l’accettazione di nuovi elementi del contesto come un figlio problematico oppure un abbassamento nelle entrate finanziarie o una malattia del coniuge.
La via risolutiva del dissenso può essere breve e durare solo il tempo per una riconciliazione. Altre volte c’è bisogno di un rapporto dove lo psicoterapeuta fa da garante e tutore perciò prende in carico la coppia anche per qualche anno. In alcune circostanze è la donna a richiamare l’intervento del terapeuta che porta dopo molte resistenze il compagno alla prova dei fatti. Spesso, in questi casi è per dimostrare al terapeuta le incapacità di lui, le colpe e le cause del dissenso. Questo tipo di intervento quando viene accolto dal coniuge conduce a diversi risultati: l’assecondamento temporaneo oppure il ricorso a considerare il setting terapeutico come un palcoscenico.
In definitiva le mie considerazioni in base all’esperienza con le coppie sono queste.
- All’origine del dissenso che conduce alla rottura c’è il continuare a giocare un ruolo che è stato alla base delle incomprensioni;
- Nel corso del tempo la coppia non ha fatto altro che fare ricorso alle solite tentate soluzioni fallimentari e continuare così fino alla situazione attuale;
- I singoli nella coppia non si avvedono di ricercare e applicare sempre le solite vie infruttuose che porteranno quasi sempre a una delle due vie, la rassegnazione da una parte e la separazione dall’altra.
Vedi anche: https://www.psicologo-napoli.it/il-problema-e-la-soluzione/
https://www.psicologo-napoli.it/comunicare-consapevolmente/
https://www.stateofmind.it/tag/disturbi-di-personalita/