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Sviluppo di una buona immagine di sé

Sviluppo di una buona immagine di sé

Lo sviluppo di una buona immagine di sé viene a costruirsi in modo continuativo e naturale e senza necessariamente subire sofferenze e privazioni.

Gli ingredienti necessari
Nessuno può dire quale sia il metodo o la strada giusta, certamente uno sviluppo normalmente progressivo richiede un adeguato bagaglio di abilità strutturali (intelligenza e carattere) i mezzi più adatti ad apprendere e un ambiente stimolante e accogliente quanto basta. Sono questi gli ingredienti su cui si compie lo sviluppo e il successo personale.

Assimilazione e accomodamentobimbo e adulti
Nella storia della psicologia dello sviluppo nessuno quanto Jean Piaget ha studiato e organizzato in un sistema concettuale coerente i fattori e i processi che intervengono e costruiscono lo sviluppo umano e le condizioni per ottenerlo. Dal punto di vista cognitivo Piaget individua nell’assimilazione e nell’accomodamento le due forze che attivano l’evoluzione dell’individuo nel corso della sua esistenza e nell’equilibrazione di questi due fattori la condizione per una nuova fase dello sviluppo che si fondi da quella precedente.
Piaget era uno strutturalista. Egli pertanto ammetteva l’esistenza di strutture concettuali su cui si impiantano gli apprendimenti e su cui si innestino quelli nuovi.

Lo sviluppo continua per tutta la vita
Quello che egli ha studiato e stabilito per l’infanzia può essere a mio avviso applicato per tutte le età in quanto si riferisce a strutture concettuali presenti in ogni fase della vita dell’essere umano. I processi evolutivi che si rincorrono tra la domanda dell’individuo -la voglia di conoscere- e le offerte dell’ambiente, si costruiscono e si demoliscono infinite volte nel processo della conoscenza la quale non troverà mai riposo, fino alla morte.
Ma andiamo per ordine.

Assimilazione e accomodamento sembrano in così stretta relazione da costituire una endiade e Piaget talvolta definisce l’adattamento proprio l’equilibrio tra queste due attività della mente.
I concetti sono molto intuitivi.
Ogni volta che in seguito a una esperienza si affronta cognitivamente un oggetto o un evento si verifica un certo grado di distorsione dell’esperienza, dovuta ai tentativi di incorporare, capire o interpretare tale esperienza.
In altri termini, la persona sta applicando quanto conosce al fine di comprendere le azioni, i fatti e gli oggetti e gli altri, come anche le relazioni tra essi.
L’accomodamento consiste nelle operazioni che si fanno nella propria mente per organizzare quella realtà, soppesare, interpretare e poi dimenticare quelle esperienze e passare ad altro. Il passaggio ad altro consente l’equilibrazione e la libertà di affrontare un altro quesito. Questo procedimento rimane però solo sulla carta in quanto nella realtà altri procedimenti si compiono contemporaneamente. Ciascuno influenza l’altro in una commistione e influenzamento reciproco e istantaneo.

Riorganizzazione continua
La riorganizzazione periodica porta ad assimilare l’esperienza e ad attribuire significati più precisi e via via più completi. L’esperienza subisce accomodamenti rispetto all’età e alle strutture a disposizione dell’individuo. Proprio come accade per gli alimenti che vengono prima scelti poi masticati e digeriti e poi dopo essere stati assimilati vengono a far parte della nostra stessa carne. Mediante l’assimilazione gli alimenti diventano noi stessi.

Il valore dell’esperienza
La maggior parte delle caratteristiche che devono essere assimilate e accomodate sono in relazione con le esperienze precedenti, ma alcune di esse, possono risultare del tutto estranee e sorprendenti. I vari gradi di discrepanza fra schemi al momento disponibili per la nostra mente ed esperienza che si presentano, sollevano la questione di quali sono i limiti dell’accomodamento.
Una buona ipotesi è che possono essere accomodati solo eventi o caratteristiche che sono discrepanti in modo moderato mentre non risultano possibili grossi balzi. Se la realtà è troppo diversa dall’attuale livello di comprensione di una persona, non si riesce a colmare il divario. Così lo sviluppo procede per piccoli passi.

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