Siete indecisi?
Vediamo quali sono i motivi e le caratteristiche delle persone che hanno difficoltà a prendere decisioni. Ovviamente ci sono decisioni facili e più difficili e molto spesso dipendono dal contesto e dall’età. Si sa che l’esperienza orienta in questo senso.
La scelta è dunque frutto dell’esperienza passata ma è essenzialmente un processo di simulazione. In effetti il nostro cervello valuta cosa accadrebbe se prendessimo l’una o l’altra delle decisioni.
Nei vari processi decisionali ci hanno insegnato ad attribuire un valore alle alternative possibili. Ma si sa che le decisioni subiscono l’influenza decisiva delle emozioni. Spesso la fretta è cattiva consigliera ma quanto ci vuole per prendere una decisione?
Ebbene, il tempo per prendere una decisione dipende dalla lucidità mentale e da una serie di pregiudizi su se stessi. Uno dei più importanti e corrosivi pregiudizi è quello molto generico di subire l’influenza negativa da parte di qualcuno che non ha fiducia in noi stessi. Questo fardello qualcuno se lo porta appresso per anni, per molti anni, e non si accorge di esso ma solo delle conseguenze che esso genera quando deve prendere una qualche decisione.
Questo pregiudizio opera in modo molto potente e, spesso ci si accorge di averlo avuto quando, per qualche ragione la persona che limitava con il suo giudizio severo la nostra lucidità mentale, viene a mancare.
In un bel film con Jack Lemmon il protagonista cambia completamente se stesso, verificando la sua competenza e lucidità mentale mentre prima era completamente incapace di ogni iniziativa e appariva una persona inetta che nascondeva la sua lucidità sotto una coltre di confusione e inabilità.
Un mio paziente, che vive una condizione molto simile, cerca in tutti i modi di esercitare la sua iniziativa e decidere in qualche modo, ma la sua compagna, con una personalità che lo opprime ma di cui lui ha bisogno, gli impedisce la realizzazione delle sue decisioni. Lui ci impiega molto tempo a decidere e quasi sempre delega lei in tutte le decisione, anche quelle che riguardano i figli e il rapporto con loro. Lui non riesce a realizzarsi e vive costantemente in questo compromesso: ha bisogno di lei e al tempo stesso si sente manipolato e impedito nella realizzazione della sua personalità.
Il lavoro che questa persona deve continuare a fare è quello di divenire consapevole di tutto ciò e al tempo stesso evitare gli eccessi aggressivi contro di lei una volta avere scoperto il “gioco”. Ma essendo la moglie assolutamente inconsapevole del peso che esercita sul marito, non comprende che il marito si mostra così per causa sua.
La dinamica di coppia si svolge entro un confine familiare dove ciascuno si forma un idea dell’altro che viene corroborata dagli stessi comportamenti che ciascuno compie sotto l’influenza degli altri. Si tratta di una dinamica complessa che solo una psicoterapia individuale può mettere opportunamente in luce e correggere.