Pornodipendenza femminile: sconfiggere la forza fisica che incolla il mio culo alla sedia
La dipendenza dal porno è anche femminile
“Sconfiggere la forza fisica che incolla il culo alla sedia”
Di seguito la comunicazione di una ragazza porno dipendente
“Salve dottore,
sono davvero felice di aver trovato qualcuno a cui rivolgermi. Purtroppo la mia situazione economica non mi permette di rivolgermi ad uno psicologo. Non che ne abbia effettivamente bisogno, sono una ragazza giovane che ha avuto una bella infanzia, una sana adolescenza ed ora una relazione stabile da due anni con un uomo semplice e pacato. Ma ho molta voglia di chiacchierare..
Ho scoperto la masturbazione a 18 anni. Ero già attiva sessualmente, ma non avevo ancora conosciuto l’orgasmo.
Da allora nonostante la mia vita sessuale sia abbastanza attiva, non ho mai smesso di masturbarmi in modo compulsivo, più per noia che per piacere. E, soprattutto quando inizio vado avanti per ore davanti a siti porno. Inizialmente cercavo del materiale erotico, sentimentale, un po alla Harmony ma non c’è quasi nulla in giro ed è più semplice buttarsi sul porno.
Non mi preoccupa l’idea della masturbazione in sé, so che è una pratica più che comune e normale! Ma a volte penso di abusarne, di esagerare, di farlo perché il piacere ogni tanto mi distoglie dai momenti di noia. Potrebbe essere legato ad una sorta di depressione forse.
Quando ero più piccola credevo di avere il mondo ai miei piedi, come tutti credevo di poter percorre strade di successo, di essere una gran persona, piena di prospettive per il futuro e talenti. Sconfiggevo la noia con mille hobby e passioni, attività in cui credevo di poter sfondare un giorno: dipingevo, scrivevo e recitavo.
Poi mi sono resa conto che quello che producevo era puerile e dilettantesco, che veniva giudicato senza prospettiva, brutto. Così come il mio modo di essere, il mio abbigliamento, che era la rappresentazione del mio io nel mondo, veniva giudicato da un mondo oggettivo che non conoscevo come ridicolo e di cattivo gusto.
I libri che leggevo, i film che amavo appartenevano tutti ad un genere retrò sentimentale e poco brillante.
Con la nascente consapevolezza del mio effettivo scarso valore.. autostima a 0, ho iniziato a conformarmi alla visione comune del mondo contemporaneo. Ora sono una persona ben diversa da prima.. ho scoperto strade nuove.. rivalutando generi che prima non consideravo. Ma non produco più cose mie. Non sono abbastanza interessanti. Ho anche ristretto la mia vita sociale a pochi intimi.. pur essendo una persona allegra e vitale a cui piace la gente e a cui piace divertirsi.. ma ho un pò paura di affrontare conversazioni, di conoscere gente nuova e di quello che potrebbe pensare di me.. ho paura di non avere argomenti, ed in effetti questa paura amplifica la sensazione all’esterno che io non ne abbia davvero.
Do a questo processo la responsabilità di quanto in precedenza. Ho sostituito delle sane attività produttive con dell’oziosa masturbazione prolungata.
10, 15 orgasmi silenziosi nel buio della mia camera
Vorrei liberarmene. Vorrei fare di più ed oziare di meno. Vorrei reagire di fronte alla noia, sconfiggere la forza fisica che incolla il culo alla sedia e fare cose più interessanti e brillanti..”