Teoria degli opposti
La teoria degli opposti
Un esempio del modo di concepire l’uomo e la sua natura in modo unitario ci viene dalla cosiddetta teoria degli opposti.
La teoria degli opposti nella cultura taoista presenta un modo di vedere la realtà a partire dagli estremi rappresentati dagli opposti. “Con il solo atto di concentrare la nostra attenzione su un qualsiasi concetto noi creiamo il suo opposto“. Se pensiamo al bello ammettiamo il brutto; se pensiamo al giusto ammettiamo l’ingiusto; se pensiamo alla vita ammettiamo la morte e così via.
Ogni elemento della nostra natura umana può essere vissuto pienamente considerando anche il suo opposto.
Ciascun concetto e il suo opposto formano in questo modo un unità. La consapevolezza dell’unità di tutte le cose è il fine ultimo dell’insegnamento buddhista. Per superare una visione delle distinzioni intellettuali, dovremo assumere un punto di vista assoluto, cioè della non distinzione. Dal momento che tutti gli opposti sono interdipendenti, il loro conflitto non può mai finire con la vittoria di uno dei poli sull’altro ecco perchè il mondo sarà sempre una manifestazione dell’azione reciproca tra l’uno e l’altro polo. La conclusione è che le polarità non rappresentano mai una identità statica ma un continuo dinamismo tra loro.
Possiamo applicare questa conclusione al concetto di salute.
Oggi il concetto di salute è cambiato rispetto al passato. Non si tratta più di certificare l’assenza di malattia per stare bene. Ci vuole un riconoscimento personale, cioè, è la percezione di sentirsi bene quella che conta. In questo modo si tiene in giusta considerazione lo stato mentale di percezione di benessere o malessere nella definizione di salute. Emergono bensì differenti visioni rispetto alla salute mentale, al bisogno e al rapporto con l’ambiente. Si devono pertanto considerare in modo più consono certe manifestazioni del corpo di fronte alle sostanze immesse nell’ambiente e del loro effetto sulle persone. Emergono così stati patologici mai riconosciuti prima; vengono riconsiderati i rapporti tra il cittadino e l’ambiente.
In questo ambito vanno considerate le numerose reazioni che le persone manifestano nel loro ambiente quali alterazioni dello stato fisico e mentale con effetti e manifestazioni di sofferenza. Alcune delle forme più insidiose di danno non appaiono evidenti come malattia in quanto non corrispondono ai canoni della medicina ufficiale. Per questo le persone colpite dalla enorme mole di onde elettromagnetiche, dalla sproporzionata emissione nell’ambiente di sostanze chimiche di nuova sintesi provocano manifestazioni sia sul corpo che sul sistema nervoso. I sintomi sono percepiti gravemente ma l’approccio della medicina secondo i canoni ufficiali non riesce a dargli una connotazione precisa.