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Mente – corpo, una visione unitaria

Mente – corpo, una visione unitaria

Nella concezione dualistica mente-corpo dei nostri giorni e di tutta la cultura occidentale la mente è stata divisa dal corpo e ha avuto il compito superfluo di controllarlo.

conoscenzaMolte persone vivono una vita limitata non perché non possono fare diversamente, ma perché pensano di non poter fare diversamente.

Purtroppo, in questo modo si perdono molte delle prerogative insite nelle loro capacità auto curative a cui non sono abituati e di cui hanno ancora scarsa possibilità di ricorrervi. Contrariamente ai popoli orientali che ereditano un approccio tendente alla visione unitaria dell’individuo nei suoi molteplici aspetti per cui effetti dell’ambiente e dell’individuo si fondono e si integrano in modo equilibrato.

La famosa frase di Cartesio Cogito ergo sum e la cultura scientifica che l’ha seguita nel corso dei secoli, ha portato l’uomo occidentale a identificarsi con la sua mente invece che con l’intero organismo. Pertanto siamo consapevoli di noi stessi mediante un io isolato che “vive” dentro di noi. Alla base di questa dicotomia si è sviluppato un conflitto che tanti danni è in grado di fare tra volontà cosciente e istinti, involontari.

Le attuali corrispondenze con le recenti scoperte della fisica moderna non si riscontrano soltanto nei Veda dell’Induismo, nell’ I King o nei Sutra buddhisti ma anche nei frammenti di Eraclito, nel sufismo di Ibn Arabi o negli insegnamenti di Don Juan, lo stregone Yaqui descritto da Castaneda.


Questa visione del mondo fatta di singole entità distinte di noi stessi e della società ci procura una visione distorta. Essa è chiamata Avidyà o ignoranza, nella filosofia buddhista ed è considerato uno stato di turbamento mentale che deve essere superato.

Nella filosofia-religione mistica, cioè nel misticismo insito nella cultura religiosa orientale il cosmo è visto come unica realtà indivisibile, in eterno movimento animata, organica; materiale e spirituale nello stesso tempo.
In linea con i principi della concezione unitaria della natura e della cultura siamo in grado di dare più valore alle risorse personali e ad alcune differenze individuali.