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Esprimere il proprio dissenso

Esprimere il proprio dissenso

Il dizionario Treccani definisce il dissenso come “la mancanza di accordo, di consenso”, ma anche la diversità di parere, opinione, sentimento, punto di vista, ecc”. Esprimere il proprio punto di vista è molto importante anche quando è in dissenso rispetto agli altri?

È chiaro quindi come il dissenso sia qualcosa che spesso è faticoso da esprimere poichè è diverso, se non completamente opposto e contrario al pensiero e vissuto dell’altro e può creare dissapori.

Ecco quindi che le persone assumono comportamenti che non risultano, però, funzionali: alcuni non esprimono disaccordo mostrandosi estremamente accondiscendenti e accettando qualunque cosa l’altro affermi, rischiando però di vivere sensazioni negative, disagio e insoddisfazione; altri invece affermano il proprio disaccordo ma in modo brusco e poco funzionale, non ottenendo nulla o, peggio, ottenendo reazioni negative.

Seppur il dissenso sia sempre qualcosa di difficile da esprimere e digerire, ci sono alcuni elementi che possono favorire un’espressione più adeguata, ma soprattutto efficace e costruttiva.

 

Esprimere il dissenso: fermati e pensa

Il primo step importante per esprimere il proprio disaccordo, specialmente quando sono le prime volte che si cerca di assumere un comportamento maggiormente assertivo, è quello di fermarsi di fronte a qualcosa o qualcuno con cui non si è d’accordo.

Fermarsi permette di abbassare il livello di tensione e attivazione, spesso associato a emozioni negative come rabbiatristezzapaura, ecc. che limitano la propria lucidità e capacità sia di osservare bene e attentamente il punto di vista altrui, sia di elaborare una risposta adeguata e funzionale, che non comprometta sé e la relazione.

Prendersi tempo può inoltre aiutare a definire meglio il proprio punto di vista e comprendere se possono esserci dei punti di contatto, quali sono le ragioni su cui si hanno elementi sufficienti a supporto, e anche eventuali prove o esempi. Una volta raggiunta maggiore tranquillità e sbollita l’aggressività è possibile dissentire costruttivamente.

Esprimere il dissenso: metti in discussione l’oggetto

Quando si è in balia delle sensazioni, ma anche semplicemente poco convinti di quanto accade, può capitare che si inizi ad attaccare l’altro, affermando dissenso sulla persona e su quanto sia errata nel pensare così.

Quello che invece è utile fare è dissentire sul suo comportamento, sull’idea, sulla proposta, sul pensiero o argomento in modo oggettivo e senza dare adito all’altro di cogliere un attacco al sé. In questo modo la discussione si sposta su un piano oggettivo e non personale, riducendo il livello di coinvolgimento e la sensazione negativa di essere attaccati, permette di essere più lucidi e razionali.

È importante mostrare all’interlocutore accoglienza del proprio punto di vista e opinione, seppur difficoltà nell’essere concorde.

Esprimere il dissenso: presentare il proprio punto di vista

Una volta accolto il punto di vista altrui ed espresso dissenso sull’oggetto di argomento, è ora di esprimere il proprio parere che deve essere un’alternativa a quanto “criticato” e non condiviso.

In un contesto lavorativo, ad esempio, potrebbe essere un’idea differente per realizzare un progetto, un modo diverso di osservare le cose. Nelle relazioni può esprimersi in un pensiero differente o un comportamento alternativo.

Insomma, è importante esprimere con chiarezza e fermezza la propria opinione, senza ferire l’altro ma ricordando che semplicemente sono due o più modi diversi di osservare una cosa, che non vi è una corretta e sbagliata ma semplicemente sono diverse. Inoltre, in questa fase è importante cercare di esprimere le proprie sensazioni e quello che l’aspetto dissentito determina su di sé. Ancora una volta ci si allontana dall’attaccare l’altro, mostrando cosa invece è di per sé faticoso da condividere.

Esprimere il dissenso: spiegare le ragioni

Oltre a esprimere e mettere a fuoco l’elemento, oggetto o argomento del disaccordo è utile esprimere le motivazioni del perché non si può essere concordi, cercando di essere oggettivi, portando ragioni ed esempi a supporto sia della propria idea, che della difficoltà nell’assecondare quella altrui.

In questo modo, in alcune situazioni, si può aprire un dibattito e un confronto funzionale e di crescita, da cui può scaturire anche qualcosa di interessante. È quello che può, per esempio, accadere nei contesti lavorativi, dove l’assenza di accordo di opinioni e pensieri e il confronto su essi aperto e costruttivo, dove ognuno ha la capacità di esprimere senza attaccare, accusare o ferire, può essere motivo di crescita e miglioramento.

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