fbpx
×

Brif, bruf, braf

Brif, bruf, braf

Due bambini nella pace del cortile giocavano a inventare una lingua speciale

per poter parlare tra loro senza far capire nulla agli altri.

-Brif, braf – disse il primo.
-Braf, brof, – rispose il secondo. E scoppiarono a ridere.
Su un balcone del primo piano c’era un vecchio buon signore
a leggere il giornale, e affacciata alla finestra di rimpetto
c’era una vecchia signora nè buona nè cattiva.
Come sono sciocchi quei bambini, – disse la signora.
Ma il buon signore non era d’accordo: – Io non trovo.
Non mi dirà che ha capito quello che hanno detto.
E invece ho capito tutto. Il primo ha detto: che bella giornata.
Il secondo ha risposto: domani sarà ancora più bello.
La signora arricciò il naso ma stette zitta, perchè I bambini avevano ricominciato a parlare nella loro lingua.
Maraschi, barabaschi, pippirimoschi, – disse il primo
Bruf, – rispose il secondo e giù di nuovo a ridere tutti e due.
Non mi dirà che ha capito anche adesso, – esclamò indignata la vecchia signora.
E invece ho capito tutto, – rispose sorridendo il vecchio signore.
Il primo ha detto: come siamo contenti di essere al mondo.
E il secondo ha risposto: il mondo è bellissimo.
Ma è poi bello davvero ? – Insistè la vecchia signora.
Brif, bruf, braf, – rispose il vecchio signore.

Gianni Rodari – Favole al telefono