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Attaccamento e amore (seconda parte)

Attaccamento e amore (seconda parte)

  Gran parte dipende da come hanno costruito la loro relazione di attaccamento con i propri genitori, cioè hanno costruito un attaccamento sicuro oppure insicuro.

L’attaccamento è un istinto. Esso serve affinchè ciascuno di noi ricerchi appoggio e protezione da una figura adulta disponibile e vicina. Dal momento che il bambino si trova solitamente una donna pronta a nutrirlo, ad accudirlo e a fornirgli il calore umano di cui egli ha bisogno, le due unità trovano il fondamentale interesse biologico e culturale necessario per la sopravvivenza della specie. Da una parte la prontezza a fornire sostegno e protezione, dall’altra l’assoluto bisogno non solo di nutrimento e protezione ma anche di calore umano, solerzia e calda e accorta disponibilità all’accudimento. Dal canto suo la natura ha fornito al neonato la capacità di evocare coi suoi segnali di pianto e sorriso  sentimenti di sostegno, protezione e bisogno di vicinanza da parte dell’adulto.

Il fenomeno fu scoperto nella scimmia sulla quale furono compiuti esperimenti molto significativi. Un piccolo di scimpanzè privato della madre preferiva rifugiarsi presso una pelliccia calda rinunciando persino al nutrimento quando aveva paura.

Gran parte dei bambini che dispongono di genitori acquisiscono un attaccamento sicuro mentre una parte di essi si mostrano piuttosto insicuri manifestando già ad un anno di età tale comportamento. I bambini con un attaccamento sicuro quando si sentono male oppure hanno paura si rivolgono con sicurezza presso la loro figura di attaccamento che vedono come un porto sicuro senza alcuna incertezza (che può essere anche il padre, un nonno, ecc.). Alcuni bambini invece manifestano insicurezza nelle situazioni di pericolo a rivolgersi alla propria figura di attaccamento (di solito la madre), e quando lo fanno sono incerti poichè non si sentono abbastanza rassicurati. (Continua)