Orgasmo femminile con la masturbazione
Uno degli alibi più consistenti che adducono gli uomini per giustificare l’allontanamento dalla propria donna e la loro pratica compulsiva è che loro non gli corrispondono manifestando esigenze più sottili e relazionali. Questa naturale richiesta provoca in molti maschi la falsa credenza della presunta freddezza delle loro donne per cui, invece di darsi da fare per migliorare il rapporto intimo e condividere le loro esigenze, se ne allontanano.
Spesso questi uomini ancora non conoscono ancora le dinamiche della sessualità femminile: l’anatomia, la fisiologia, la domanda di erotismo (in gran parte diversa da quella dei maschi) e i mezzi per una efficace seduzione. Semmai molti uomini sono bravissimi nelle fasi iniziali del rapporto, (quello seduttivo) ma poi non riescono a mettere in campo i mezzi per poterlo sostenere o alimentare.
Un ruolo fondamentale nel raggiungimento dell’orgasmo femminile è giocato dalla mente.
La sessuologia moderna considera che la donna, per raggiungere l’orgasmo, deve essere mentalmente predisposta. Essendo in questo ambito più sensibile emotivamente e sentimentalmente rispetto all’uomo, può trovare difficoltà a raggiungere il piacere e non raggiungerlo (assenza di secrezioni vaginali) se non è sufficientemente serena e coinvolta sentimentalmente o fisicamente.
L’insoddisfazione riguardante il proprio corpo, sensi di colpa dovuti a fraintendimenti nel campo delle idee religiose, insicurezza, pensieri negativi, partner non corrisposto sentimentalmente e/o fisicamente, complessi di inferiorità, possono incidere negativamente sull’esito dell’orgasmo.
Nel percorso della crescita la pratica della masturbazione solitaria lascia il campo alle prime esperienze di scoperta dell’altro, che possono portare pure al petting e alla masturbazione reciproca. In questa situazione, la masturbazione assume un significato diverso dal caso precedente, perché il singolo mette in atto una fase di crescita condivisa, sia sul piano emotivo sia psicologico. Tale pratica masturbatoria condivisa poi può proseguire per tutta la vita della coppia – ed è una pratica perfettamente fisiologica – perché presuppone un approccio sincero e comune alla sessualità.
La conoscenza di sé e dell’altro derivante dalla masturbazione reciproca o condivisa può costituire una seria base per ottenere un maggiore soddisfazione nei rapporti con il partner, e rendere quindi il rapporto più maturo e solido.
Tuttavia quasi sempre in una coppia i componenti, pur avendo una diminuzione notevole della frequenza con cui praticano l’autoerotismo, non smettono mai di praticarlo, poiché questo consente loro di vivere una sessualità libera dai condizionamenti dati dalla coppia e di continuare a conoscere il proprio corpo, e, a differenza di quanto a volte si pensi, non vi è nulla di patologico o di anomalo in ciò. Oltretutto l’autoerotismo spesso sostituisce il rapporto sessuale in caso di momentanea lontananza del partner.